Primo contatto su Tumblr (parte prima)
– Ciao, sei italiano?
– Ciao, si, e tu?
– Anche io. Di dove sei?
– Sono di (…) felice di trovare finalmente un italiano!
Inizia così il mio incontro con Jack (nome fittizio), con un classico saluto sulla chat di Tumblr.
Si parla delle nostre pagine, dei nostri gusti, niente di piu banale se vogliamo, ma la durata della chiacchierata è particolarmente lunga, ho l’impressione che il tempo si protragga senza che me ne accorgo.
Scopro che mi interessa parlare con lui, in maniera inusuale rispetto al mio solito su una chat.
Scopriamo diversi punti in comune sia di ciò che ci piace pubblicare che di altro: questo mi colpisce e l’impressione è che lo stesso sia per lui. Non sono su Tumblr per cercare avventure, mi piace navigare cercando le cose che mi piacciono e mi intrigano, mi piace pubblicare e ripubblicare.
Recentemente ho capito che mi piace pubblicare anche cose di me, e come questo mi eccita. Ho scoperto che, anche chi mi segue gradisce le mie foto e le mie emozioni. Molti mettono un semplice “mi piace”, altri mi lasciano commenti che non nascondo trovo piacevoli, altri cercano anche contatti, ma vengono da ogni parte del mondo e al di là di una semplice chiacchierata online non si può.
Jack è una di queste persone: ha trovato interessante ciò che faccio su tumblr, quello che pubblico, ciò che fotografo di me, quello che scrivo e i miei gusti in definitiva, così ha vinto la sua ritrosia a contattarmi (come mi ha detto) e mi ha scritto nel momento che ha visto la mia presenza online. Mi ha detto che è rimasto colpito da ciò che pubblico, dalla selezione che faccio di immagini e post, ma in particolare dalle mie foto. Parlando scopriamo per caso che ci piace lo stesso genere di musica, che abbiamo identici gusti in fatto di ragazze tra l’altro e che negli ultimi tempi abbiamo la stessa curiosità in merito al sesso maschile, in particolare al frotting.
Abbiamo parlato a lungo, scopro che fa un lavoro che riguarda la IT come manager e che spesso capita nella mia città. L’emozione cresce in entrambe, ci confidiamo di essere entrambe eccitati mentre parliamo di quello che ci piace condividere. Mi piace questa cosa e comincio a immaginare di stare con lui e mi confessa che anche per lui è lo stesso.
Non sono gay mi piace pensare al sesso omo come una possibilità, mi interessa in tal senso e mi eccita. Lo stesso più o meno è per lui, lo capisco da ciò che scrive.
La proposta esce li buttata quasi da entrambe:
– Incontriamoci, sei simpatico e mi piace parlare con te, non dobbiamo fare assolutamente nulla che non si voglia, che dici? Dato che passi spesso da queste parti ci vediamo per parlare come ora. Nulla di che…
– Stavo pensando la stessa cosa anche io, bene!
– Benissimo, vediamoci, ok.
– Guarda sarò in città questo venerdi prossimo, mi fermo due giorni e il sabato sera riparto.
Stabiliamo così di vederci il venerdi sera prima di cena per due chiacchiere davanti un aperitivo. Solo due chiacchiere.
Venerdì, arriva la sera.
Sono qui ad aspettare da un minuto. Mi squilla il telefono, faccio per prendere il telefono e vedo lui che con il telefono in mano sorride.
Eccoci.
Una stretta di mano due battute e il ghiaccio è rotto. Assurdo. Sembra di essere tornati alla familiarità della chat di qualche giorno prima. Prendiamo un aperitivo e stiamo li a parlare di tutto. Anche di quello che seguiamo su tumblr, ma soprattutto di libri e cinema.
Passa il tempo, oltre all’aperitivo prendiamo anche qualche cosa da mangiare, già perché nel frattempo ci siamo resi conto che siamo li da un’ora e mezza. Lui è un bel ragazzo, fisicamente come me, lineamenti e fisico gentili, noto nei gesti delle mani un qualcosa di femminile. Strano o forse no, ma sembra che non riusciamo a staccarci: non troviamo un motivo per andare via ognuno per conto suo. Non lo avrei creduto, forse la curiosità di spingersi oltre e vedere cosa c’è al di là di un certo confine. Non so cosa fare e mi accorgo che anche lui avverte qualcosa di simile, come se aspettasse. Mi faccio coraggio e gli dico se gli va di uscire, ormai siamo li da troppo tempo. Usciamo e mi faccio di nuovo coraggio, un po di più:
– Ti andrebbe di continuare a parlare piu comodamente, senza che altri ci ascoltino che so, boh…
– Si, pensavo la stessa cosa, mi va di stare con te, anzi non vorrei staccarmi così, sto passando una bella serata.
– Wow (arrossendo) anche per me è così! Che si fa allora?
– Ascolta, il mio hotel è qui a trecento metri, se non ti sembra male l’idea possiamo andare da me, ci beviamo qualcosa, guardiamo qualcosa, parliamo… che ne dici?
– Bene, si perché no! Andiamo!
Confesso che mi tremano un po’ le gambe qualche dubbio mi assale: lo sto facendo davvero? È ciò che voglio/vogliamo? Stiamo forzando la mano uno con l’altro? Cosa sta succedendo?
Mi calmo dicendomi di vivere questo momento e quello che ne viene, in fondo non stiamo facendo nulla di male. E’ vero sto infrangendo un tabù, ma proprio perché è tale, è bene capire cosa provo e perché ho queste curiosità recentemente. Non mi devo porre domande e tanto meno farne.
Lungo il percorso continuiamo a parlare senza sosta, nel modo più naturale, ridiamo a battute anche stupide, ma mi piace tutto. Sono emozionato, ma spero non si veda.
Arriviamo in hotel, prendiamo due birre al bar e saliamo su con le bottiglie. In ascensore penso ad alta voce: eccoci qua. Lui risponde: si eccoci.
Entriamo nella stanza. Bella, arredata semplice ma mi piace il colore, il disegno del poco mobilio e anche il letto… posiamo le birre sullo scrittoio facciamo due battute ancora sull’hotel, ma non ce la faccio e mi lascio andare:
– Jack non lo so, ma con te sono stato bene stasera, sto bene, non so se corro o valuto male, ma se ora facessimo l’amore ho l’impressione che sarebbe così naturale, ho voglia di farlo con te e non riesco a non pensarci da quando ci siamo seduti al pub. Non so cosa ne pensi tu, ma non riesco a non pensarlo io e non è facile…
– Anche io voglio farlo con te, è tutta la sera che voglio farlo e non lo so, ma è come se con te e solo con te desidero farlo e ora.
Non parliamo piu, rimaniamo a guardarci negli occhi un attimo lunghissimo. Il desiderio è forte, sono gia così duro e so che anche lui è cosi.
Faccio un passo verso di lui e così lui, gli tocco il braccio, scivolo sulla mano e la porto sui miei pantaloni a fargli sentire il mio membro. Lui prende la mia mano e la porta sul suo.
Il tempo si ferma. E’ una sensazione incredibile. Sto iniziando a carezzarlo senza che ne abbia coscienza. Ritraggo la mano e inizio a spogliarmi insieme a lui. Siamo nudi. Eccitati con i nostri membri duri che si affrontano. Si desiderano. Gli dico:
– Ti voglio. Lo voglio.
– Anche io lo voglio.
Che sensazione. Vederlo così eccitato per me. Per me. Il suo cazzo è durissimo, come il mio, puntano in alto entrambe, allungo la mano e lo sfioro, lui rimane immobile. Lo sento pulsare e ne avverto l’ondata di piacere che prova nel sentire le mie dita. Lo afferro gentilmente e lo stringo nella mano… rimango senza fiato per un attimo, mi sembra di impazzire. Mi abbraccia e anche io lo stringo tra le mie braccia, sento che ne ha bisogno. Anche io. Non è come da ragazzini. E’ la prima volta che abbiamo questa esperienza. I nostri cazzi sono vicini, premono contro la nostra pelle. Lo sento vibrare come il mio. Mi scosto un po da lui e prendo il suo pene nella mano destra, con la sinistra il mio, dritti, due aste verticali, non riuscirei a tenderle orizzontali, li avvicino e li unisco. Sono così caldi. E’ meraviglioso. Pulsano insieme. Il desiderio ormai irrompe. Uno sguardo e ci baciamo. Con passione. Mi tiene il viso e poi le sue mani scendono dalle spalle sui fianchi verso i glutei e si fermano. Non riesco a staccarmi dalle sue labbra. La sua lingua mi cerca di continuo e la mia lo asseconda. Intanto la mia mano ha iniziato a muoversi sulle due aste, su e giu lentamente, finche un sospiro non lo stacca dalle mie labbra e mi dice:
– sei pazzesco…
– anche tu sei pazzesco Jack, Dio quanto ti desidero.
Osserva la mia mano che sega lentamente i nostri cazzi e faccio lo stesso anche io.
– Posso baciarlo? Gli dico.
Lui annuisce, mi chino, ma è scomodo, così mi inginocchio.
Il suo cazzo è cosi vicino la mio viso, non posso credere. E’ un desiderio che non è piu tale: è reale. Lui è qui e mi vuole come io voglio lui, non c’è attività o passività. Solo desiderio. Solo passione uguale e reciproca. Il suo glande è bellissimo, come il mio è molto rilevato, sodo. Non resisto lo bacio e mi accorgo che è bagnato in punta. Impazzisco all’idea che gli sto procurando questo piacere. Mi concentro sul glande, chiudo gli occhi, ma so come muovere la mia lingua che ne percorre le forme, le rotondità. Ne assaporo un aroma nuovo, pieno di emozioni. Ne disegno le linee con la punta della lingua, lentamente, lo avvolgo alla base e infine lo spingo tra le labbra socchiuse per avvolgerlo completamente. Jack sospira molto forte e posa dolcemente le sue mani sui miei capelli. Non spingo la verga in bocca, è il glande che voglio ora e quando sono soddisfatto prendo a leccare l’asta sino alle palle per poi risalire e affondare il suo cazzo in bocca… lo sento pulsare, caldo, duro allo spasmo, mentre le sue mani stringono la mia testa. Ansima e sussurra il mi nome. Mi fermo, mi alzo e lo bacio. Lui mi stringe. Mi prende e mi porta sul letto. Ci sdraiamo e continua a baciarmi. Dio sto impazzendo. Cosa mi succede?
Steso a fianco a me, il suo corpo mi attira, così pulito, direi quasi femminile, caldo, ma allo stesso tempo virile. Iniziamo a muoverci, cazzo contro cazzo, come sognavamo di fare in chat, frottando. I nostri membri si scopano, duri, ansimiamo forte. Mi inginocchio davanti al suo pene, e fra le sue gambe, li prendo con la mano e li sego insieme lentamente e meravigliosamente. Colano parecchio e si lubrificano. Sei mio Jack. Sono tuo Jack. Stiamo facendo l’amore, penso e sorrido, lui sorride e dice: stiamo facendo l’amore… mi piace vederlo godere. Mi piace vedere il suo corpo assecondare il piacere, pensavo che solo le donne si muovessero così. Il suo ventre mi fa impazzire per come si muove. Mi piace il suo ombelico, ne sono ipnotizzato, al punto che mi fermo e glielo bacio, inizio a leccarlo e lo penetro con la lingua, lo sento inarcare la schiena e lanciare un sospiro. Sollevo il capo e lo guardo negli occhi, non ho bisogno di dire nulla perchè cio che voglio dirgli e che vorrei sentire lo dicono i suoi occhi. Mi sollevo e mi spingo a baciarlo, poi gli sfioro i capezzoli con le dita, sono turgidi, sento che gli piace, allora mi abbasso a leccarglieli, lentamente. Li sfioro con le labbra. Impazzisce. Il suo cazzo pulsa forte contro il mio ventre. Il mio cazzo si appoggia accanto al suo, ventre contro ventre iniziamo a muoverci scopandoci così. Mi ferma e mi gira supino, lui sopra, uno sguardo e le sue dita afferrano il mio cazzo insieme al suo. Comincia a menarli dolcemente con l’altra mano mi sfiora il buchino dietro, lancio un gemito. Non so se sono pronto a prenderlo, non lo so, ma non credo lo voglia fare, sta solo carezzando e mi piace. Si. Toglie la mano da dietro e mi carezza il ventre, infila un dito nel mio ombelico e s**tto con la schiena verso la sua mano, ha colpito un punto sensibile… sto godendo incredibilmente. Continua a segare i nostri membri, sembrano unirsi e dividersi, fondersi e lasciarsi. Ansimiamo forte entrambe, tutto è così meraviglioso, i nostri cazzi, il suo corpo, lui. Sento il suo cazzo irrigidirsi, la sua mano che si blocca e faccio in tempo a vedere il suo primo schizzo di sperma gettarsi sul mio ventre e riempire il mio ombelico. Viene e sento il suo rantolo di godimento e mi eccita da impazzire, schizza ancora, come se non lo facesse da una vita, il suo caldo sperma su di me mi inebria e vengo forte anche io, trattengo un grido e il mio sperma si mischia al suo. Si accascia su di me quasi inerte, respira forte. Bagnati del nostro sperma.
Si solleva sulle braccia, uno sguardo solo e di nuovo ci baciamo. Forte. Lo stringo. Si scosta dalle mie labbra e non vorrei, ma dalle sue esce chiara una parola:
Amore…
si Amore…
Ci stringiamo e le nostre labbra si uniscono ancora.