La signora delle pulizie

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La signora delle pulizie
A causa di un piccolo intervento chirurgico, mio malgrado, sono stato costretto a un mese di riposo medico e vivendo da solo, la cosa mi ha creato qualche problema di ordine logistico.
Nonostante mi fossi organizzato affidando temporaneamente la mia pelosetta quadrupede ad un amico e aver fatto scorte alimentari necessarie per il periodo previsto, per le piccole incombenze quotidiane e le pulizie mi son dovuto necessariamente affidare ad una donna di servizio.
Mariana, che generalmente mi da una mano in questi casi, era indisponibile perché in Romania per affari personali e  come accade in questi casi, mi mandò una sua concittadina libera in quel periodo.
E fu così che si presentò Viola. Il primo impatto fu sicuramente positivo, benché le non fosse la rumena figa dell’immaginario collettivo.
Una signora sulla sessantina, capelli rigorosamente tinti color ciliegio con le sue rughe, ma con due tette e un culone veramente enormi. Chi mi conosce ormai sa della mia passione per le over 60 di età e over 80 di peso. E Viola rispettava tutti i canoni e tanto fu confermato dal mio uccello che si mise in tiro già dalla prima volta.
I primi giorni furono di conoscenza e adattamento alla nuova situazione ma vuoi per la mia intraprendenza che per la sua atavica voglia di cazzo, le cose presero una piega ben diversa.
I primi giorni io ero rigorosamente costretto a letto e a parte dare le direttive, altro non potevo fare ma appena passati i dolori dell’intervento potei alzarmi, le facevo compagnia mentre sfaccendava per casa.
E così, mentre la guardavo chinarsi mentre caricava la lavastoviglie o vedevo il suo culone ondeggiare mentre passava l’aspirapolvere, il mio uccello non poteva esimersi dal diventare duro per lei.
Dovevo trovare il modo per farle notare quanto mi potesse far arrapare la sua strabordante femminilità.
Ormai conoscevo la sua tabella di marcia in casa e prima che lei andasse a pulire il bagno, giocai d’anticipo e andai a darmi una rinfres**ta.
Adesso, non so se per deformazione professionale o per avere una scusa, dopo qualche minuto che ero in bagno, Viola bussò alla porta chiedendomi se avessi bisogno di aiuto. Era il momento buono… Mi ero appena fatto un bidet rinfrescante, misi l’asciugamano intorno alla vita e la feci entrare.
“Viola, mi potresti lavare la schiena? Lì proprio non ci arrivo”.
Lei annuì non guardandomi in faccia ma piantando gli occhi sul bozzo dell’asciugamano. Avevo la nerchia in tiro e sentire le sue mani sulla schiena non fece altro che aumentare la mia voglia di schizzarle addosso tutto lo sperma che avevo in corpo. Mi accarezzava e massaggiava la mia schiena dal collo fino ai lombi fino a quando, con un gesto “casuale” non fece cadere l’asciugamano, scoprendo il mio culo alla sua vista.
“Ops… scusa”, dissi io, e lei, di rimando “non ti preoccupare, signore, è una cosa bella da vedere e inizio a tastarmi le chiappe. Non mi sembrava vero… Con fare molto delicato, mi prese per i fianchi, mi fece girare e guardandomi tra le gambe commentò: “Però… ce l’hai uno bello cazzo!!!”.
Non aspettavo altro e per nulla imbarazzato, presi la sua mano e la portai sulla verga dura.
Iniziò una sega lenta e delicata. Si mordeva le labbra e i suoi capezzoli ormai sembravano voler bucare la maglia.
“Viola, andiamo di la…” ;
“Signore ma tu non puoi fare ancora sforzi”;
“Non preoccuparti”.
Andammo in camera da letto, mi sdraiai e le diedi carta bianca.
Si spogliò lasciando libera tutta la sua carne e mettendo in mostra una tappeto di pelo biondo degno delle migliori granny dei film porno, si mise davanti e cominciò a succhiare magistralmente la mia nerchia dura.
Era il pompino perfetto. Lingua morbida, abili movimenti di bocca e mani che massaggiavano le palle e stuzzicavano il mio buco del culo.
“Vieni su… poggia la fica sulla mia bocca, ti voglio leccare”.
Non se lo fece ripetere e mi offrì la sua passerona pelosa e sugosa alla mia lingua. Ansimava, si contorceva dal piacere e il 69 fu inevitabile.
“Me fai godere, signore! Me piace tua lingua e tuo cazzo duro. A la faccia de mio marito cornuto che pensa solo a bere. Ora volio bere io tua sbora!”
Non passò un minuto, si piantò il mio cazzo tutto in gola e accontentai la sua voglia.
Dopo una settimana di astinenza esplosi in un orgasmo che sembrò infinito. Sentivo i fiotti di sperma sgorgare e lei ingoiare senza fare una piega. Esausti ci abbandonammo al riposo e quella fu solo la prima volta.
Ora mi sono ripreso ma lei continua ad essere la mia donna “dei servizi”.

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